martedì 25 febbraio 2014

Cosa sono i polialcoli e dove si trovano

Perchè vengono utilizzati  i polialcoli ?



 Sostanzialmente per due motivi:
  • primo, non causano picchi glicemici, particolare molto importante per i diabetici;
secondo, molti di essi non sono cariogeni, a differenza dello zucchero

Cosa sono i polialcoli?

I polialcoli (o polioli) sono sostanze normalmente presenti in natura, utilizzati come sostituti dello zucchero per le loro particolari proprietà. Sono sostanze meno caloriche dello zucchero, ma con un potere dolcificante leggermente inferiore, importante per quelli che devono risparmiare  calorie

Questi sono  i principali polialcoli utilizzati come additivi alimentari, soprattutto nei prodotti dietetici.

Sorbitolo: anche chiamato zucchero dei diabetici, prende il nome dal sorbo dell'uccellatore, un frutto che ne contiene grandi quantità. È contenuto anche nella nespola, nelle mele e nelle pere. Si trova negli alimenti sotto forma di additivo (E420), è dolce la metà del saccarosio e oltre alla dolcezza dà una sensazione di freschezza dovuta al calore di soluzione negativo. L'assunzione non crea problemi fino a 25-30 g al giorno, l'effetto collaterale è quello di tutti i polialcoli e cioè l'effetto lassativo.


Sciroppo di glucosio idrogenato: si tratta di miscele di polimeri di glucosio, dimeri o tetrameri. In pratica sono miscele di polialcoli, hanno gli stessi effetti collaterali anche se la Dose Giornaliera Raccomandata non è specificata.

Mannitolo: è un polialcolo conosciuto fin dall'antichità come principale costituente della manna, la linfa del Fraxinus ornus, l'ornello allevato principalmente in Sicilia. Incidendo il tronco si ottiene una linfa densa, contenente dal 20 al 60% di mannitolo, che viene poi essiccata. La manna era utilizzata come blando lassativo e venduta tutt'ora sotto forma di tavolette. Industrialmente il mannitolo (E421) viene prodotto partendo dal saccarosio. Oggi viene utilizzato a dosi basse negli edulcoranti, a causa del suo effetto lassativo (si consiglia di non superare i 10 g al giorno), e in alcuni dentifrici o creme.
Isomalto: E 953, è costituito da una miscela di polialcoli, ha un potere dolcificante di circa la metà rispetto al saccarosio ed è utilizzato per gli stessi prodotti nei quali sono utilizzati gli altri polialcoli. I suoi maggiori impieghi sono il cioccolato senza zucchero, le caramelle e i canditi. Le ricerche effettuate hanno escluso, nelle dosi utilizzate nei prodotti alimentari, effetti tossici sull'organismo umano. L'isomalto viene utilizzato in alcune preparazione di cucina molecolare, quando occorre sfruttare alcune caratteristiche dello zucchero, ma con una dolcezza ridotta. 

Maltitolo: dal punto di vista chimico, si tratta di alfa-(1--4)glucosil-sorbitolo (E965). Viene utilizzato come dolcificante negli stessi prodotti in cui vengono utilizzati gli altri polioli. Non produce effetti negativi sullo smalto dentario ed ha un potere dolcificante pari a 0,9 volte rispetto al saccarosio. Viene commercializzato anche come Malbit, e trova impiego, come gli altri polialcoli, nei prodotti senza zucchero, nel cioccolato, nella confetteria, nell'industria dolciaria senza zucchero in genere. La DGA non è specificata e alle dosi di impiego non crea problemi.

Lactitolo: chiamato anche lactite o lactobiosite (E 966), viene ottenuto per idrogenazione del lattosio. Ha un potere calorico di 200 kcal/hg, non presenta rischi alle dosi normali di utilizzo e potrebbe avere un'azione anticarie. È meno dolce rispetto al glucosio.


Xilitolo: E 967, è stato il primo polialcolo proposto come protettivo nei confronti della carie. Viene prodotto per idrogenazione catalitica dello zucchero del legno, lo xilosio: è dolce come il saccarosio ed è presente in natura in alcuni vegetali come lamponi, prugne.

Dolcificano, ma con meno calorie. Alcuni li considerano dolcificanti, ma è più opportuno considerarli come prodotti dietetici; infatti hanno un contenuto calorico più contenuto rispetto allo zuccheri (1 g apporta 2,4 kcal con un risparmio del 40%), ma il loro potere dolcificante varia dalla metà a quello dello zucchero. In sostanza usati come dolcificanti fanno guadagnare un numero di calorie abbastanza ridotto perché è necessario usarne quantità non minimali. Sono cioè dolcificanti bulk che agiscono per effetto massa.

Non sono cariogeni, anzi è nota l'azione dello xilitolo nella protezione dentale (la FDA consente l'utilizzo della dicitura "ostacola la formazione della carie").
Non danno picchi glicemici, particolare importante per i diabetici.

Non danno picchi glicemici, particolare importante per i diabetici

Nel settore dell'integrazione sportiva sono utilizzati soprattutto con le barrette  proteiche  "NO CARBO "  o "LOW CARB".






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